Concorso d’Eleganza Villa D’Este 2017: le meraviglie del passato e del futuro

Cernobbio. Un ambiente quasi fiabesco ha fatto da cornice al Concorso d’Eleganza Villa d’Este, divenuto un vero “paradiso” per auto e moto storiche di tutto il mondo. Tanto l’entusiasmo del pubblico di fronte a dei veri gioielli, veicoli concept, prototipi ed autentiche icone d’epoca.

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Un viaggio nel tempo tra un passato romantico e un futuro quasi fantascientifico. Una protagonista indiscussa del Concorso è stata la splendida Alfa Romeo Giulietta SS Prototipo. L’esemplare, appartenente a Corrado Lopresto, è una Coupé di classe progettata nel 1957 da Franco Scaglione che orchestrò la sinergia tra l’Alfa Romeo e Bertone, il celebre carrozziere italiano, dando vita ad un prototipo eccelso. Un progetto dal quale prendono spunto i successivi modelli di serie Alfa Romeo Giulietta Sprint Speciale presentati nel 1959. La carrozzeria in lega di alluminio dalle forme fluide ed eleganti è animata da un propulsore quattro cilindri in grado di sviluppare 100 CV. Una creatura curata e talmente raffinata da incantare la giuria che le ha attribuito, per la quarta volta consecutiva, il premio più importante della manifestazione, classificandola prima nella categoria “Super gioiello”. Di fronte a questo autentico esempio di “Bella Italia” il pubblico presente è andato in estasi premiandola con il Trofeo BMW Group Italia.

 

La Coppa d’Oro Villa d’Este, è un altro ambitissimo premio assegnato dal pubblico. I visitatori lo hanno attribuito alla Lurani Nibbio. Una monoposto compatta ed aperta rappresentata da un esemplare in condizioni perfette. Quest’auto è stata progettata e costruita nel 1935 da Giovanni Lurani Cernuschi, VIII Conte di Calvenzano nonché giornalista, editore, progettista automobilistico e pilota da gara. Spinta da un propulsore bicilindrico da 500 cc di una Moto Guzzi da 46 CV, permise al Conte, di siglare quattro record mondiali di velocità.

 

La Laurani Nibbio, nel 1939, dopo un restyling della carrozzeria, agguantò altri otto primati ai quali se ne aggiunsero altri sei equipaggiandola con un motore da 250 cc.

 

Accettando la Coppa d’Oro Villa d’Este, commenta così il nipote del costruttore, Federico Göttsche Bebert: “È una sensazione incredibile poter festeggiare i successi di mio nonno su un palcoscenico come questo dopo tanti anni”.

 

Il pubblico è rimasto poi in estasi, di fronte alla Puch 250 Indien-Reise del 1933, una vera “Street Run” da competizione di origine austriaca. I partecipanti non hanno esitato un attimo a riconoscerle l’ambito premio “Best of Show” per la settima edizione del Concorso di Motociclette. Questa moto touring endurance è stata protagonista di viaggi epici grazie ad un pioniere dei percorsi a lunga distanza come Max Reisch che insieme al viennese Herbert Tichy percorsero oltre 13 mila chilometri partendo dai Balcani per arrivare a Bombay, in India. Il nome di questo gioiello deriva infatti da quel leggendario viaggio. Proprio il figlio di Max, Peter, come proprietario dell’esemplare, ha ricevuto, poi, con estremo piacere, il Trofeo BMW Group.

 

BMW Group oltre a partecipare attivamente al Concorso si è resa protagonista di una superlativa innovazione tecnologica di cui sono stati protagonisti due purosangue di razza: la BMW Serie 8 Concept e la BMW Motorrad Concept Link

 

La BMW Serie 8 Concept, una sport coupé dalle altissime prestazioni abbinate ad un lusso ricco e raffinato con un design in grado di interpretare i caratteri classici con un nuovo linguaggio, debutterà sul mercato il prossimo anno.

 

La BMW Motorrad Concept Link, un due ruote a emissioni zero dalle forme originali e tecnologia futuristica, è un prototipo che vuole rappresentare una nuova visione della mobilità urbana, lasciandosi alle spalle le concezioni tradizionali. Una linea minimalista, valorizzata anche da un look bicolore, mette al bando i fronzoli per dare spazio alla funzionalità collegandola al mondo digitale.

 

Questi sono solo alcuni dei premi e degli eventi che hanno caratterizzato questo concorso di bellezza, forse il più esclusivo al mondo, portando, con gioielli inestimabili ed eventi spettacolari, tutti i presenti in uno stato di estasi.

 

Durante la manifestazione sono stati assegnati tanti altri premi suddivisi in classi ai quali si sono aggiunti premi speciali o assegnati dal pubblico nelle diverse categorie.

  • Il Trofeo BMW Group Ragazzi assegnato dai giovani under 16 all’Alfa Romeo 6C 1750 Gran Turismo, Cabriolet, Castagna del 1932, di proprietà di Alain Lecocq (ES)
  • Il Premio di Design per Concept Car e Prototipi assegnato dal pubblico alla Renault Trezor, due posti coupé del 2016 di proprietà della Renault (F)

 

Tra i vincitori di Classe e Menzione d’onore:

  • Classe A, Demoni della velocità: Pionieri dell’Endurance nell’Età dell’oro, il premio di classe è andato alla Ballot 3/8 LC, due posti aperta, Ballot del 1920, di proprietà di Alexander Schaufler (AT), mentre la Menzione d’onore è stata assegnata alla Lurani Nibbio, la stessa che si è aggiudicata la Coppa d’Oro Villa d’Este.
  • Classe B, Viaggiare con stile: Il Giro del mondo in 40 anni, il premio di classe è andato a Duesenberg J Convertible Berline, berlina cabriolet, Murphy del 1930, di proprietà di Ion Tiriac (RO), mentre la Menzione d’onore è stata assegnata alla Lancia Dilambda, Torpedo Sport, Viotti del 1932, di proprietà di Albert Kaliminian (US).
  • Classe C, Arrivederci Jazz, benvenuta radio: a tutta velocità negli anni ’30, il premio di classe è andato all’Alfa Romeo 6C 1750 già vincitrice del Trofeo BMW Group Ragazzi , mentre la Menzione d’onore è stata assegnata alla Tatra 77, berlina Streamline, Tatra del 1934, di proprietà di Tomas Hoferek (CZ).
  • Classe D, Più veloci, silenziose, affusolate, eroine nell’era del Jet, il premio di classe è andato alla Fiat 8V Supersonic, coupé, Ghia del 1953, di proprietà di Lennart Schouwenburg (NL) mentre la Menzione d’onore è stata assegnata alla Bentley MK VI, drophead coupé, H.J. Mulliner, del 1947, di proprietà di Norbert Seeger (LI).
  • Classe E, Il Gand Tour Continua: i successivi 40 anni, il premio di classe è andato alla Ferrari 250 Europa GT Speciale, coupé, Pinin Farina del 1955, di proprietà di Audrey & Martin Gruss (US) mentre la Menzione d’onore è stata assegnata alla Mercedes-Benz 300 SL, coupé, Mercedes-Benz del 1955 di proprietà di Andries Meuzelaar (BE).
  • Classe F, Veloci e appariscenti: I giocattoli dei Playboy, il premio di classe è andato alla Lamborghini Miura P 400, coupé, Bertone del 1968, di proprietà di Jean-Pierre Slavic (CH) mentre la Menzione d’onore è stata assegnata alla Ferrari 250 GT Spyder California Prototipo, spider, Pinin Farina, 1957, di proprietà di Robert Bishop (US).
  • Classe G, Supergioiello: I giocattoli dei Big Boy, il premio di classe è andato all’Alfa Romeo Giulietta SS Prototipo mentre la Menzione d’onore è stata assegnata alla
    Fiat 8V, Berlinetta, Vignale del 1955
    , di proprietà di Jan de Reu (BE).
  • Classe H, All’insegna della velocità:sfrecciando attraverso i decenni, il premio di classe è andato alla Maserati 300 S, due posti aperta, Fantuzzi del 1958, di proprietà diAndreas Mohringer (AT) mentre la Menzione d’onore è stata assegnata all’Abarth 1000 Bialbero Record, monoposto chiusa, Pinin Farina del 1960, di proprietà di Luca Bertolero (IT).

 

Per i Premi Speciali,

  • Il Trofeo FIVA per le auto anteguerra meglio conservate è stato assegnato all’Hispano-Suiza, T 49, Weymann Sport Saloon, H.J. Muliner del 1927, di proprietà di Marco Gastldi (IT).
  • Il Trofeo ASI per l’auto meglio conservata del dopoguerra è stato assegnato all’Abarth, 1000 Bialbero Record già vincitrice del premi di Classe H.

 

Per i Premi Speciali della giuria,

  • Il Trofeo BMW Group Classic per il restauro più delicato è stato assegnato alla Bentley, MK VI Cresta, coupé, Pinin Farina del 1948, di proprietà di Fred Kriz (MC).
  • Il Trofeo Rolls-Royce più elegante è stato assegnato alla Rolls-Royce, Phantom I, Brougham de Ville, Charles Clark del 1926, di proprietà di Chris Meany (AU).
  • Il Trofeo Vranken Pommery per la miglior “iconic car” è stato assegnato alla Ferrari, 250 GT Berlinetta SWB Competizione, berlinetta, Pinin Farina del 1960, appartenente alla Collezione Destriero (MC).
  • Il Trofeo Julius Bear per l’auto che dimostra eccezionale maestria artigianale in relazione ai suoi tempi è stato assegnato alla Ghia, L 6.4, coupé, Ghia del 1962, di proprietà di Jack Braam-Ruben (NL).
  • Il Trofeo Foglizzo per il miglior design degli interni è stato assegnato alla Tatra, 77, Berlina Streamlined, Tatra del 1934, di proprietà di Tomáš Hoferek (CZ).
  • Il Trofeo Auto & Design per il design più avvincente è stato assegnato alla Shelby, Cobra 427, Roadster, AC del 1966, di proprietà di Brendan M. Finn (US).
  • Il Trofeo Automobile Club di Como per l’auto proveniente da più lontano è stato assegnato alla Lagonda, Rapide, berlina quattro porte, Touring del 1962, di proprietà di Edouard Mignon (CH).

 

Anche alle motociclette sono stato dedicati dei concorsi articolati in classi e trofei.

  • Il Trofeo Villa Erba – Best of Show è stato assegnato dal pubblico alla Ducati Café Racer, 2017 di proprietà del Centro Stile Ducati (IT).

 

I vincitori di Classe tra le due ruote sono stati proclamati dalla giuria.

  • vincitrice della Classe A, Sogni ed avventure, motociclette degli anni ’20 e ’30 per il grande viaggio, la Gillet Tour du Monde, 1926, Musée Auto Moto Vélo Châtellerault (FR).
  • vincitrice della Classe B, Le alternative, gli scooter degli anni ’50 che non provengono dai leader di mercato, la Bastert Einspurauto, 1952, Museo Scooter & Lambretta (IT).
  • vincitrice della Classe C, Le originali, La Street Scrambler anni ’60 dal Giappone, la Yamaha YM2C, 1967, Peter Abelmann (DE).
  • vincitrice della Classe D, Le Four giapponesi degli anni ’70 con un nuovo look, la Bimota Honda HB1, 1975, Collezione Zappieri (IT).
  • vincitrice della Classe E, Il design della motocicletta, nuove concept bike e prototipi, la Ducati Café Racer, 2017, Centro Stile Ducati (IT).

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